Il piu grande dilemma della storia della letteratura è sempre stato quello di shakespiriana memoria:
“Essere o non essere?”.
Sono quelle domande a cui l’uomo non è mai riuscito a dare una risposta, un po’ come quando da piccolo ti chiedevi perchè Hermione non l’ha mai data ad Harry Potter oppure perchè Giulia De Lellis su Wikipedia sia considerata una scrittrice.
Ultimamente una domanda che affligge le nostre povere menti è: “Ma vale la pena andare in uno stellato e spendere un sacco di soldi SOLO per mangiare?”
Aggiungiamo anche la auto-risposta che l’utente medio si da da solo:
“tanto alla fine poi caghi tutto eh”
Vi riportiamo infatti le risposte che ci sentiamo dire il più delle volte:
“Si spende troppo negli stellati, se vado in un osteria con 30 euro mangio di più e meglio”
“Con quei soldi ci faccio un viaggio”
“ah sicuro esci con la fame, ti danno delle porzioni da fame”
Va bene. Analizziamole una alla volta poi insieme proviamo ad arrivare ad una conclusione:
Mettiamola cosi. Se vincesse il gusto su tutto, il ristorante più buono del mondo sarebbe casa di tua nonna, e su questa frase sfido chiunque a darci torto.
Partendo da questo punto fermo proviamo a capire e a navigare insieme nel difficile e complicato mondo della ristorazione.
Le stelle Michelin sicuramente possono essere discutibili. Ma che cosa in questa vita non lo è? Anche la settima di Elettra Lamborghini è discutibile. C’è chi dice che le tette non sono mai abbastanza, e quelli a cui piacciono in una coppa di champagne. Insomma chi siamo noi per dire chi ha ragione?
Tette a parte….Torniamo a noi….
Partiamo dai 3 capisaldi dell’esperienza di uno stellato: cucina, servizio, prezzo (per semplificare molto eh, non vi scaldate subito, tuttologi)
Cucina: la cucina è sicuramente lo spartiacque ,forse più evidente in certi casi; se vi fermate al gusto allora potete non leggere questo articolo, se stiamo parlando del “si ma preferisco mangiarmi un tortellino in brodo rispetto all’ostrica rosa del delta del Po (di Massimo Bottura NDR)”, probabilmente potete anche avere ragione o probabilmente vi state perdendo tanto di quello che l’alta cucina ha da offrire. I piatti sono generalmente più complessi in termini di sapori e di abbinamenti.
E se non vi abbiamo convinto sicuramente non potete negare la diversa presentazione tipica di questi ristoranti: a volte arte e cucina si mischiano con piatti che ricordano quadri
(grazie Gualtiero Marchesi).
Servizio: Il servizio, quello sconosciuto. Per molti la sala non è importante, e forse avete ragione, infatti la sala non è importante, è importantissima. Si perchè una cucina a volte può non convincere ma la sala può arrivare e salvare la situazione (se ci pensate bene è cosi).
Lo diciamo sempre: se ti piace essere coccolato allora sei nel posto giusto. Il servizio è uno dei parametri per l’assegnazione della stella Michelin. Quindi potete andare sul sicuro
(mettiamola cosi al 99% delle volte).
(ALT: nessuno dice che nelle osterie o in tutti i ristoranti non stellati, non ci sia un servizio all’altezza sia chiaro, non stiamo sminuendo le osterie e ristoranti non stellati, ma stiamo spiegando un punto di forza di certi tipi di esperienze. Vi vedevamo già pronti all’attacco! Haters che non siete altro!)
Prezzo: si va bene, già vi vediamo, pensate sicuramente che non ci siano giustificazioni ad un prezzo così alto….
Ma se vi dicessimo che un piatto costa dai 12 ai 15 euro in realtà?
Calmi…. stiamo parlando delle degustazioni ovviamente!
Vi facciamo un esempio: la degustazione del ristorante “Iacobucci” a Bologna costa 83,00€ e sono 8 piatti, stiamo parlando di circa 10 euro a piatto)
Si va bene avete ragione non sono piatti “normali”, ma non dite che sono assaggini o piatti piccoli perchè fidatevi che una degustazione a 8 portate non è una banalità.
Inoltre, oltre al prezzo della materia prima, il ricarico del locale e vari costi annessi, va aggiunta l’esperienza e l’abilità dello chef.
Ricordatevi sempre: negli stellati oltre ai piatti che vedete nel menu dovete sempre aggiungere: il benvenuto dello chef (tranquilli non pagate nulla extra), un piatto prima del dolce per “pulire la bocca” (il cosiddetto “pre-desset”) e la piccola pasticceria per concludere.
Vi abbiamo fatto cambiare idea? forse alcuni si… ma gli scettici sono sempre in agguato!
Altra cosa che nessuno vi ha mai detto: se andate negli stellati e fate la degustazione di Vini avete buone possibilità di uscire diciamo “molto brilli” (cosi potete andare belli sciolti quando andate a pagare il conto).
Non vi dobbiamo convincere, tranquilli, ma ci piacerebbe farvi avvicinare a questo tipo di esperienze, che in molti paragonano a dei piccoli viaggi.
L’ultimo punto, però, è quello su cui arrivano le proteste da quella che possiamo chiamare la “curva sud degli anti-stellati”.
“Non ha senso spendere così tanti soldi solo per andare a mangiare fuori, voi siete matti”.
Parlare di “andare a mangiare fuori” è sicuramente riduttivo, meglio parlare di esperienze ma soprattutto ricordando un detto napoletano:
“ogni esperienza è bell’a a mamma soja”
Ognuno di noi infatti ha i propri interessi, le proprie passioni e decide di dare un valore diverso alle esperienze che sceglie.
Perchè è tanto spendere 100€ per una cena e non lo è per un biglietto per una partita di calcio/basket o qualsiasi evento sportivo?
Perchè andare a mangiare fuori è diverso che spendere soldi ad un concerto o semplicemente per un paio di scarpe?
In quasi tutti gli aspetti della vita ci sono tante alternative alle esperienze, ma quando si parla di cibo ci si accanisce di più, come se non fosse abbastanza esperienza o come se non ti lasciasse qualcosa di duraturo.
Ovviamente, se non te ne frega nulla di provare questo tipo di esperienze è giusto lasciare perdere e goderti un buonissimo piatto di tagliatelle nella tua osteria preferita sotto casa; c’è chi però, secondo la propria scala di valori, ama provare o avere ricordi gustativi.
Si, perchè queste, state pur certi, ti lasciano sempre qualcosa: sensazioni, ricordi ed emozioni…. sta a te riconoscerle, provarle ed assaporarle (nel vero senso della parola).
Non saremo certo noi a giudicare chi non è disposto a spendere certe cifre per una cena, ma non siate cosi arroganti da mettere in croce chi lo fa.
“De gustibus non disputandum est” diceva qualcuno
Vale per le cene, ma anche nella vita in generale.
Beh non vi abbiamo detto come le pensiamo.
Ora tocca voi.
e ricordatevi : #stayhungryStayQuisitaffia